lunedì 27 settembre 2010

NOI CHE ABBIAMO VISTO DNIPROPETROVSK (I survived a tour in Ukraine) - (Last) Chapter V

ODESSA 20/21/22/23 agosto - Dopo la tragica esperienza del treno notturno Dnipropetrovsk-Simferopoli, notevole è il nostro timore nell'affrontare l'ultimo tratto del nostro tour: la 13-ore notturna Simferopoli-Odessa! Fortunatamente questa volta il treno si rivela accettabile e anche la compagnia nel vagone-letto (una irrequieta adolescente in compagnia della sua arzilla nonna) si rivela quantomento divertente. Facciamo anche conoscenza con una ragazza ucraina con trascorsi italiani e passiamo buona parte delle prime ore a chiacchierare con lei. Ad Odessa ci attende una dinamica signora sulla 55-60na che ci ha segnalato il buon Sergio di Lviv per trovare alloggio ad Odessa. Anche lei parla molto bene l'italiano e ci accompagna all'Hotel che ha trovato per noi in pieno centro di fronte al mega centro commerciale Afina. Curiosità: lo stabile e quello di fianco sono ancora in ristrutturazione e completamento e l'impovvisata reception è una stanza al primo piano nella quale c'è anche chi stira e dove vengono accumulati insieme panni e parcheggiate biciclette! :) tanto che ancora adesso ignoro totalmente il nome dell'Hotel :) La camera è nuova ma spartana, con TV e frigo ma priva di comodini ove appoggiare alcunchè e la finestra che, oltre al cornicione "friabile", dà direttamente sui lavori del palazzo di fianco :) Ovviamente nessuno del personale parla un accettabile inglese (e ti pareva!) così sistemiamo la burocrazia con l'aiuto della signora e, visto che la nostra camera deve essere ancora preparata, partiamo con lei per un giro mattutino della città con colazione annessa. A conti fatti questo risulterà anche il miglior tour della città in quanto di prima mattina le strade sono ancora pressocchè deserte (ci renderemo conto solo poi della folla di turisti e locali che popola la città) e l'affabile signora, oltre scroccarci la colazione, ci mostra in 2/3 orette scarse già quasi tutte le principali attrazioni locali, erudendoci con note storiche, architettoniche, letterarie e quant'altro. Arriviamo anche al cospetto della famigerata Scalinata Potemkin, ma lì ci fermiamo riservando alla discesa e risalita della stessa l'ultimissimo atto solenne di tutto il nostro tour. Odessa si rivela una città molto gradevole e vivace, frutto delle più disparate culture e dei popoli più diversi. Nel corso dei secoli, qui hanno infatti transitato italiani, greci, francesi, turchi, russi e quant'altro, ciascuno lasciando ben visibili i segni del loro passaggio, anche nella gente stessa che la popola. Varie infatti sono le etnie e le tipologie che si incontrano lungo le strade; tutto ciò fa di Odessa il "melting-pot" ucraino e forte è l'atmosfera cosmolpolita che vi si respira e l'impressione di essere in una città davvero diversa dalle alte finora visitate. Il tour cittadino comincia giocoforza dalla centralissima Vulytsya Derybasivska, la via commerciale più importante, via-vai incessante di gente, bancarelle, bar e ristoranti, fulcro della vita cittadina e lungo la quale si trova il Gorodskoy Sad (il giaridno pubblico); si prosegue con la cattedrale Preobrazhensky (Cattedrale della Trasfigurazione), il Teatro dell'Opera e del Balletto, gioiello architettonico della città; in rapida sequenza il Municipio con di fronte la statua di Pushkin e il viale alberato Bulvar Prymorsky, fino a raggiungere la statua del duca di Rechelieu (primo governatore di Odessa) proprio di fronte la già citata Scalinata Potemkin, la quale a sua volta dà direttamente sul Porto cittadino, anch'esso meritevole di una passeggiata, magari notturna. Si prosegue con il Palazzo Vorontsov e il ponte pedonale Tyoshchyn Most (Ponte della Suocera) per poi finire in Ploshcha Yekaterynynska con la statua, appunto, di Caterina la Grande, imperatrice e fondatrice della città nonchè, stando alla storia, una che "si dava particolarmente da fare" :)) (lo stesso generale Grygory Potemkin fu uno dei suoi amanti, i "migliori" quattro dei quali sono rappresentati proprio ai suoi piedi con lei nella statua). Da segnalare per l'architettura anche la stazione dei treni (Vokzhal) e l'attiguo Privozh Rinok (mercato-labirinto rionale). Un pomeriggio ci spingiamo mezzo marshurtka anche ai margini della città a visitare il ben più vasto mercato "7-Chilometri" , così chiamato per la sua distanza dalla città, il più grande mercato (recita la guida) di tutto il territorio dell'ex Unione Sovietica. In effetti la sua vastità è ragguardevole e appena entrati si è leggermente spaesati; sembra di essere all'interno di un gigantesco labirinto e tutt'intorno si alternano persone e merci più disparate; ogni "bancone" non è altro che un container all'interno dei quali la merce viene esposta e che ogni giorno vengono aperti e richiusi senza tanti dispendi di energie :) Ovviamente, qui no, non vi è nemmeno l'ombra di un turista! Una giornata la dedichiamo anche alla spiaggia: ce n'è una più vicina alla città, la Lanzheron, dove noi però non andiamo e poi le più famose alle quali si accede dalla famosa Arkadia, una sorta di Paese dei Balocchi cittadino costituito da un'ampia area adibita esclusivamente allo svago diurno sulle spiagge e notturno negli svariati locali, bar e discoteche che si susseguono uno fianco all'altro. L'ultima giornata ci rechiamo in auto in compagnia di una nostra amicizia locale alla Belgorod-Dnestrovskaja krepost, ovvero la Rocca dell'antica città di Tira, distante da Odessa circa 80 kilometri. La visita è interessante ma è senz'altro da intraprendere unicamente se fermi ad Odessa per diversi giorni e avendo già visitato tutto della città, anche perchè non credo esistano dei servizi bus che vi organizzano escursioni. La gita fuori porta risulta comunque interessante anche per attraversare e visionare tutta l'area circostante, fatta di diverse piccole località balneari esclusivamente per russi e locali. Al ritorno abbiamo giusto il tempo per compiere l'ultimo e definitivo atto solenne della visita alla città e, direi, di tutto il tour: la discesa e risalta della Scalinata Potemkin!!! :) Caso vuole che proprio il 24 agosto sia festa di Indipendenza nazionale, quindi lungo la scalinata (e in giro per la città) ci sorbiamo anche tutti i festeggiamenti, inni nazionali e sbandieramenti solenni del caso :) Data la presenza della suddetta Arkadia, la nightlife locale è abbastanza movimentata. Dopo una prima serata passata in città, infatti, consumiamo le altre nottate proprio all'Arkadia, facilmente raggiungibile in una 10na di minuti coi mezzi pubblici o con un taxi quando questi cessano l'attività, e segnatamente nelle discoteche che vanno per la maggiore, ovvero Ibiza e Itaka (classici discoteconi all'aperto con spettacoli e animazione) e un'altra di cui non ricordo il nome, dove ci trasciniamo stancamente l'ultima notte prima della levataccia per il volo che ci riporta a casa. EPILOGO : L'Ucraina era un "pallino" che da tempo volevo soddisfare, cosa che credo di aver fatto con questo tour e ne sono quindi comunque contento. Per vari motivi forse non rimarrà per me una vacanza indimenticabile e rimane il sentore che, forse, non vale interamente le fatiche e le tribolazioni di tutto un intero tour di 2 o 3 settimane. Le sensazioni più positive rimangono legate, ovviamente personalmente, alle città di Lviv e Odessa, unici posti in cui forse tornerei ma unicamente per passarvi un weekend. Ma come dice giustamente la canzone "Il viaggiatore viaggia solo e non lo fa per tornare contento ..." quindi Прощавай Україні !!! :)

1 commento:

Doc ha detto...

Ciao Nick, mi era sfuggito questo tuo reportage ucraino. Divertente e avventuroso: andare alla scoperta un po' "senza rete" di un nuovo paese dell'est dà un piacere e una soddisfazione particolare, comunque vadano le cose! Hasta luego, mi amigo, e a presto! ;-)

Doc