giovedì 29 gennaio 2009

MI CHIAMO NICK E SONO QUI PER RECLUTARVI TUTTI!

Recentemente ho visto al cinema il film MILK, di Gus Van Sant, ovvero la vera storia di Harvey Milk, colui che divenne il primo consigliere comunale apertamente gay di San Francisco. Non mi soffermo qui sulla bontà indiscutibile della pellicola (che io vi consiglio vivamente di vedere) e della magistrale interpretazione di Sean Penn, che sembra non sbagliare più un colpo anche dopo la regia di “Into the Wild”. Quello che ovviamente colpisce è la storia, la personalità e la tenacia di questa grande persona, di cui, ammetto, tutto ignoravo fino alla visione del film.

Non ho MAI avuto nessun tipo di pregiudizio verso chicchessia, né di sesso, razza, religione o gusti sessuali, tutt’altro, ma la visione di questo film, come qualcuno mi ha detto, mi ha ulteriormente “aperto la mente”, e così ho cominciato a pensare intensamente all’argomento (anche se si badi bene, l’insegnamento del film, o meglio di Harvey Milk, va ben oltre l’ambito omosessuale nel quale lui ovviamente si trovò a lottare, come ben espresso nel suo famoso discorso)
Ovviamente è pacifico il mio appoggio incondizionato al totale e sacrosanto riconoscimento di tutti i diritti ai gay (ove per “gay” intendo appunto sia omosessuali uomini che lesbiche), in quanto alla base di tutto c’è il fuorviante convincimento che l’omosessualità sia una “malattia” che esula dalla “normalità” … niente di più sbagliato. Non sto qui io a sostenere come l’omosessualità sia perfettamente “normale” in natura e da sempre, tra gli animali per esempio … e altri molto prima di me lo hanno già dimostrato; e quanti personaggi importanti e “insospettabili” della storia si scoprì lo fossero. Questo è secondo me il punto apparentemente più semplice ma fondamentale per continuare qualsiasi tipo di discorso in merito. L’omosessualità NON è una malattia (che stupidamente e grossolanamente qualcuno accomuna alla pedofilia, che è cosa ben diversa).
Detto questo e dato per assodato (purtroppo non da chi dovrebbe) che i gay hanno gli stessi uguali diritti delle persone eterosessuali, mi chiedo allora: perché non possono questi unirsi in matrimonio? Ma mi spingo oltre: perché non possono adottare e crescere un bambino? Lo ammetto, su quest’ultimo punto sono stato da sempre anche io molto perplesso, pensieroso anche io sul fatto di come un bambino abbia bisogno di una figura paterna e materna al suo fianco, ma la visione di questo film mi ha appunto “aperto la mente” e mi ha fatto superare questo mio piccolo tabù. In un dialogo del film c’è lo scontro verbale tra Milk e il senatore Briggs, il quale sostiene con molta faciloneria l’inibizione per gli insegnanti gay, in quanto non moralmente idonei e in quanto possibili “untori” dell’omosessualità verso i loro studenti . La cosa è palesemente ridicola, cosa che infatti viene rimarcata da Milk. Insomma non è affatto assodato che alunni di insegnanti gay diventino a loro volta gay, ma dove sta scritto? (anzi magari è vero il contrario e imparano ad odiarli, dico io :) ). E allo stesso modo, chi dice che il bambino cresciuto da una coppia gay debba forzatamente diventare gay a sua volta? E poi anche se fosse? Ecco che come ho già detto bisogna superare questo assurdo preconcetto di intendere l’omosessualità come una malattia da debellare.
Non metto ovviamente in dubbio l'importanza e la valenza del legame diretto del cordone ombelicale materno, sia ben chiaro, ma qui si è già un passo oltre, cioè all'adozione. E’ vero, un bambino ha bisogno di una FIGURA paterna e una materna e soprattutto, dico, amore, affetto, protezione e comprensione … beh, mi chiedo, una coppia gay non può forse dare tutto questo allo stesso modo una eterosessuale? Anzi, direi che molte volte ne possono dare anche di più (anche vista la deriva nei giorni nostri dell’istituzione matrimoniale “canonica”). Crescerà meglio il bambino di una coppia gay che lo circonda di amore e attenzioni o quello di una coppia “normale” sempre assente, con problemi di alcol o violenza o con un genitore che si va a sputtanare lo stipendio ai video poker? Per fare un esempio. Il discorso insomma non sta proprio in piedi. Non è neanche vero che tutte le coppie gay DEBBANO per forza adottare un bambino o che siano idonee a farlo, ma NON è assolutamente il loro “status” di gay la discriminante per valutarlo. Sono ben altre, come detto.
Applicando qui lo stesso ragionamento fatto nel dialogo del film, CHI può sostenere con assoluta sicurezza che un bambino allevato da una coppia gay diventi poi da grande uno stupratore, un assassino, un pedofilo? Anzi, io dico allora che è vero il contrario: quanti stupratori, assassini e pedofili dei giorni nostri sono gay o sono cresciuti in ambienti omosessuali? Fino a prova contraria, questi sono tutti figli di “normali” coppie eterosessuali, ma stando sempre al suddetto becero ragionamento, allora tutti noi dovremmo essere assassini, stupratori e pedofili, cosa che non mi pare. Insomma, queste persone hanno le stesse identiche probabilità di diventarlo di qualsiasi altra, anzi io arrivo a dire che ne hanno perfino minori.
 
Quindi io, in barba alla morale e al bigottismo galoppante (che rimangono comunque le ragioni più forti da combattere), e esprimendo tutta la mia incondizionata ammirazione per l’uomo Harvey Milk mi sento ora di dire indubbiamente SI alla possibilità di adottare un bambino per una coppia gay … non so, voi che ne pensate? 
 

7 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao Nick. Bel post, complimenti. Milk lo vado a vedere domani. Sul "matrimonio" non si discute proprio. Anche per altri motivi: il riconoscimento di coppie di fatto e dei loro diritti. Comunque per questo riconoscimento e' solo questione di tempo. Sull'adozione in effetti hai ragione. E' un tema del quale non si parla e che definirei tabu' pure! Il filo logico dei tuo ragionamento non fa una grinza...Comunque e' molto complicato. Sarebbe interessante vedere cosa ne pensano i diretti interessati.

Nick ha detto...

Sì in effetti sarebbe molto interessante. Ma tu personalmente sei favorevole o meno all'adozione delle coppie gay? Non ti sei espresso su questo alla fine, almeno mi pare.

Anonimo ha detto...

favorevole in linea di principio: chiunque in grado di crescere un figlio, psicologicamente e materialmente, dovrebbe poterlo fare e dare ad un bambino più amore e più possibilità di una casa famiglia...ma in Italia la società non è pronta ad un passo del genere e lo dimostra il fatto che neanche si possa discutere una legge sulle coppie di fatto...speriamo che a partire dalla nostra generazione le cose cambino...il mio migliore amico è gay e sono convinta che sarebbe un ottimo padre...
baci!

Christian ha detto...

l'argomento è complesso... cmq non ho nessuna preclusione al fatto che due uomini che si amano tra di loro abbiano un figlio, in molti modi tra l'altro... ricordo infatti un altro film, non credo complesso e sfaccettato come Milk, in cui coppie di lesbiche si facevano mettere incinta da un uomo la cui moglie si era scoperta tale...

credo che cmq, anche se non essendo stato orfano non posso sapere,sia preferibile avere una famiglia particolare, anzi meglio, non ordinaria sia meglio di non averne alcuna

Christian ha detto...

mi scuso al solito per l'italiano non corretto con cui posto... solo che non ho l'abitudine di rileggere e correggere gli errori che faccio

Anonimo ha detto...

caro Nick, il tuo ragionamento è, con logica, il pensiero che tutte le persone dovrebbero fare (specialmente tutte quelle che si definiscono "normali"). sono pienamente d'accordo con le tue riflessioni quindi sull'argomento non credo di poter aggiungere alcunchè, sono favorevole all'adozione (ho anche votato al tuo piccolo referendum on-line) come sono favorevole al matrimonio, non solo dei gay, ma anche dei preti o delle suore. credo non si debba togliere, con leggi laiche o religiose, la possibilità di essere felice... a chiunque.

carloesse75 ha detto...

Ciao anchio entro da poco nl blog di grillo ............sono strafelice!!!!